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Il 6 gennaio del 2006 è istituita a Reggio Emilia la Commissione diocesana per i rapporti con i musulmani. Nei primi anni vengono privilegiati momenti di formazione rivolgendosi ad esperti dell’Islam.

A partire dal 2015, il dibattito originato dai diversi attentati terroristici in Europa spinge a dar vita ad alcuni incontri tra giovani cristiani e musulmani presso parrocchie e centri islamici della città. Si creano rapporti, vissuti nella carità che si consolidano nel tempo.

Nel 2018, in collaborazione con la Scuola Teologica Diocesana, si propongono tre serate sul dialogo islamo-cristiano presso l’aula magna del seminario vescovile, seguiti da un quarto incontro nella primavera del 2019.

Dopo un momento di verifica sulle iniziative svolte, siamo a gennaio 2019, come membri della commissione, ci chiediamo come ripartire per un vero legame di pace. Guardando ad alcune esperienze, ai rapporti creati, ascoltandoci ed ascoltando alcune amiche musulmane, sentiamo di dover lasciare da parte il nostro ego personale e collettivo che spunta sempre, le domande che le situazioni intorno a noi fanno nascere nel cuore per metterci più in ascolto della voce del Signore. L’esperienza del Ribat es Salam (Vincolo di Pace) in Algeria con Christian de Chergé, priore dei monaci di Tibhirine, ci sottolinea che abbiamo bisogno gli uni degli altri, delle nostre diversità e che per camminare insieme occorre confidenza, sincerità e trasparenza… cercare insieme e non “fare” per convincere…

Gli incontri “Legami di pace”, così li abbiamo chiamati, iniziano il 13 ottobre 2019. Si svolgono periodicamente ogni tre/quattro mesi, sempre preceduti da una fase di preparazione con la scelta - fatta insieme, cristiani e musulmani - del tema e delle letture, con riferimento alla Bibbia ed al Corano, affinché - come dice Christian de Chergé - “se ne possa far memoria, giorno dopo giorno perché sia tra un incontro e l’altro il nostro legame di pace nella preghiera, il servizio e la fedeltà reciproca”.
Così nell’intervallo tra un incontro e l’altro ci manteniamo in contatto continuando a condividere materiale con cui ampliare la nostra riflessione e momenti significativi della nostra vita quotidiana… La pandemia non ci ferma e continuiamo ad incontrarci da remoto. Ci sentiamo molto piccoli, ma incontro dopo incontro cresce il legame che ci unisce: ognuno di noi, con semplicità e profondità, fa dono delle proprie riflessioni e del proprio vissuto; insieme si prega, nel pieno rispetto delle nostre appartenenze. L’incontro da remoto con Djalil, coordinatore del gruppo Ribast es Salam in Algeria, ci è di aiuto per imparare ogni volta a lasciarci interpellare, arricchire dalla presenza dell’altro, ad essere in un ascolto più profondo. Il gruppo cresce, ora siamo quattordici e si apre la possibilità di condividere la nostra esperienza con Robert in Siria, Djalil in Algeria e frate Franco in Marocco.

Recentemente siamo venuti in contatto con Monsignor Claude Rault, Vescovo di Laghouat, in Algeria che si trovava a Roma per il 25°anniversario dei martiri di Tibhirine... Il desiderio di poterlo incontrare e di averlo fra noi, ci spinge a scrivergli e lui si dice felice di poter venire a conoscerci, a stare con noi e ad offrire la sua esperienza in un incontro pubblico. Condividiamo la nostra gioia con tutto il gruppo "legami di pace" ed ognuno offre la sua collaborazione. Così la commissione diocesana si incontra con lui sabato 11 dicembre, poi la sera l’incontro pubblico: la sala è piena: l'ascolto è attento... non mancano domande da parte del pubblico (coinvolti anche un imam di una moschea cittadina arrivato con alcuni amici) M. Claude ha la possibilità di chiarire ulteriormente che cosa sia il Ribat es-Salam (legami di pace) ed alla fine della serata una giovane chiede come poter partecipare...
Nel pomeriggio di domenica 12, ci ritroviamo come gruppo "legami di pace" (il tema è quello previsto per questo momento da tempo: essere servizio guardando all'episodio della lavanda dei piedi ed al significato per i musulmani del prefisso ai nomi "Abd”). Ci sono volti nuovi: Akim, Pina, don Antonio (della parrocchia che ci ospita). M. Claude Rault si pone in ascolto e ciascuno di noi, con spontaneità offre ciò che sente in cuore ... E' un momento sacro, che ci lega profondamente... Segue la cena insieme con alcuni di noi e M. Claude Rault. Ci sentiamo tutti a casa, in famiglia in ascolto ed al servizio gli uni degli altri. Amina, Hajer, Habiba sono felici... "è stato bellissimo… profondo... dobbiamo andare avanti insieme!".
Le parole non dicono tutta la bellezza di questi momenti: in cuore sento solo tanta gratitudine ed il desiderio di continuare questo cammino... e come dice Saadia: “Lasciamoci condurre sulle strade nuove che Dio ha preparato per noi”!!!