SlotMob a Faenza - L’azzardo non è un gioco !

Grande successo per lo Slotmob di sabato 29 aprile a Faenza. Frutto di un’inedita collaborazione tra associazioni, movimenti e istituzioni, l’iniziativa ha attirato molti cittadini che hanno voluto incoraggiare gli esercenti di locali pubblici a rinunciare all’azzardo.

Presenti molti rappresentanti delle istituzioni per testimoniare l’impegno contro le azzardopatie. In Italia il settore dell’azzardo ha fatturato 95 miliardi di euro nel 2016, una cifra enorme che negli ultimi anni è salita vertiginosamente, insieme ai casi di dipendenza patologica, con un crescente peso sociale tra risparmi di una vita divorati e famiglie distrutte. Per contrastare questo fenomeno è nato Slotmob: l’idea è di premiare quei bar che hanno deciso di togliere o di non installare le slot nei propri locali, rinunciando a ricavi certi. Grazie a Slotmob cittadini, associazioni e istituzioni collaborano insieme nel creare una cultura nuova, che veda le “relazioni” come antidoto efficace all’azzardo. L’evento di Faenza - il centonovantaquattresimo organizzato in Italia - è iniziato con la premiazione del Café Solito Posto, primo bar di Faenza a ottenere il marchio Slot Free ER, istituito con legge regionale del 2013 e consegnato dai consiglieri regionali Manuela Rontini e Mirco Bagnari: “Si tratta di una scelta di qualità della vita dei locali e del territorio, che la Regione ha scelto di premiare con bandi rivolti ai Comuni”. Il locale ha quindi ricevuto l’attestato “Slotmob” dal Comitato organizzatore e i partecipanti hanno dimostrato il proprio sostegno consumando caffè e aperitivi. Il corteo si è spostato in piazza del Popolo per l’intervento di Carlo Cefaloni, giornalista e autore del libro “Vite in gioco. Oltre la slot economia”, nonché tra i promotori della campagna Slotmob nazionale: “Quello che proponiamo è la forza dei legami sociali e del buon gioco contro l’idolatria del denaro e dell’azzardo”. Cefaloni ha posto l’accento su interessi economici, contraddizioni e rischi di una gestione privatistica dell’azzardo. E dove fiorisce l’azzardo entrano più facilmente criminalità organizzata e usura, come ha riportato Massimo Manzoli in rappresentanza dell’associazione Libera, da sempre impegnata nel contrasto a questa realtà. Per questo la campagna Slotmob propone di togliere le concessioni alle multinazionali, strutturalmente interessate a farne profitto, per affidarlo ad una gestione pubblica responsabile. Altre proposte sono il divieto di pubblicità - al momento bloccato in Parlamento, ma con qualche novità a livello locale annunciata dal sindaco Malpezzi - e le distanze minime dai luoghi sensibili. Un impegno da portare avanti con decisione, perché l’azzardo si è rafforzato con la crisi economica andando a colpire le persone più fragili, come hanno sottolineato gli amministratori dell’Unione della Romagna Faentina presenti e testimoniato, tra gli altri, Monica Bosi del Servizio dipendenze patologiche dell’Ausl Romagna, don Marco Ferrini (in rappresentanza del vescovo S.E. Mons. Mario Toso) e Maria Chiara Lama, operatrice Caritas. Lo Slotmob di Faenza è stato promosso da Associazione sportiva disabili (che ha organizzato una partita di Baskin in piazza del Popolo), Avulss-Volontari del sorriso (che ha curato l’animazione del corteo), Caritas/Farsi prossimo, Centro diocesano per la Pastorale Familiare, Cisl Romagna, Libera, Movimento dei Focolari e Ordine Francescano Secolare, insieme ai Comuni dell’Unione della Romagna Faentina e all’Ausl Romagna.

di Stefano Folli e Claudio Di Filippo

fonte: "Il Piccolo del 05/05/2017"

 

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