BOLOGNA

(Rossella) - Abbiamo fatto la conoscenza di Y. L., l'attuale Presidente dell'UCOII, insieme a Susanna, partecipando a Bologna, nel 2013, a una giornata del dialogo islamo-cristiano, che si svolge ogni anno alla fine di ottobre.


Quell'anno l'incontro si è tenuto, per la prima volta, in una sala del Centro di Cultura Islamica.
Tra i vari relatori, l'intervento di Y. ci aveva particolarmente colpito perché non aveva scritto il suo discorso, ma aveva voluto parlare ascoltando il cuore e guardando ai presenti in sala. “Dio non ha voluto crearci tutti uguali” diceva citando anche il Corano ("O uomini, vi abbiamo creato da un maschio e una femmina e abbiamo fatto di voi popoli e tribù, affinché vi conosceste a vicenda", Sura XLIX, Al Hujurat) proprio perché impariamo ad accoglierci nelle nostre diversità”.
In seguito, la conoscenza è continuata grazie ad altri incontri di dialogo interreligioso, o di presentazione di libri, nei quali Y. portava il contributo della visione dell'Islam e al termine dei quali sempre lo salutavamo.
Nel 2015 la comunità ha organizzato una cena di fraternità in occasione del Natale. Nei giorni precedenti la cena, con Susanna siamo andate a trovare L., la moglie di Y. E’ stato un incontro semplice, tra amiche contente di ritrovarsi insieme. Ci sembra che questo incontro abbia facilitato la partecipazione di tutta la famiglia alla cena di comunità del 13 dicembre.
Alla stessa cena è intervenuto il vescovo, mons. Zuppi, arrivato in diocesi proprio il giorno prima. Quando Y. ha visto il vescovo era felicissimo: era stato presente il giorno precedente all'ingresso del vescovo nella basilica di San Petronio con una piccola delegazione della sua comunità e lo aveva salutato. Gli ha presentato la sua famiglia e si sono parlati a lungo.
Negli anni seguenti i momenti di incontro si sono moltiplicati: visita del vescovo al Centro Culturale Islamico, manifestazioni per la pace, Marcia Nazionale per la Pace svoltasi a Bologna nel 2016, incontri di dialogo interreligioso.
Anche la nostra amicizia con Y. e L. si è fatta più viva e spontanea: insieme alla sua famiglia, è stato presente a uno Slot Mob e il 15 marzo 2018, a 10 anni dalla scomparsa di Chiara, ha partecipato all'incontro tenutosi a Palazzo D'Accursio, “Cultura del dialogo e Dialogo tra le culture”. Nello stesso anno 2018 Y. è stato eletto presidente nazionale dell'UCOII.
Sempre più la comunità islamica si fa presente nella vita civile, sociale, culturale e interreligiosa della città e della nazione, portando un contributo di rispetto delle istituzioni, solidarietà, vicinanza alle vittime di razzismo e discriminazioni, promozione del dialogo interreligioso, consonanza con il messaggio di Papa Francesco espresso nel “Documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune” (2018) e poi nella lettera enciclica “Fratelli tutti” (2020).

(Roberta) - Ho conosciuto Y. per via del mio lavoro: insegno nella Scuola dell’Infanzia e tre anni fa il secondogenito di Y. e L. si è iscritto da noi ed era inserito proprio nella mia sezione (nei due anni seguenti abbiamo accolto anche la terzogenita). Avevo sentito parlare di Y. attraverso i messaggi e gli aggiornamenti che circolavano nella comunità, ma non lo avevo mai incontrato di persona. Naturalmente pian piano è nato un rapporto, sia con lui che con sua moglie e ogni tanto le nostre conversazioni sulla porta dell’aula andavano oltre i temi scolastici.
A dicembre scorso, nei giorni prima delle festività natalizie, scambiandoci gli auguri, gli ho detto che per via della pandemia quest’anno non sarei andata a trovare mia madre e la mia famiglia e per la prima volta avrei potuto partecipare alla Marcia della Pace, anche se online. Parlando proprio delle azioni comuni per la pace e la fraternità, mi ha detto una frase che mi è rimasta dentro: “Dobbiamo fare più cose insieme…”
Quando Rossella qualche tempo fa ha mandato il volantino dell’UCOII dal titolo “Vogliamo seppellire i nostri defunti!”, leggendolo vi ho colto un grido di dolore e ogni grido di dolore è Gesù Abbandonato. Per questo, oltre che pregare per questa situazione, mi sono chiesta se come Opera potevamo fare qualcosa.
Condividendo questa domanda con Rossella, ho proposto di prendere contatti con la rete per il dialogo interreligioso in Italia per capire se già si era mosso qualcosa. Ho scoperto che la commissione CEI per il dialogo interreligioso aveva redatto un documento che un po’ aveva aiutato a sollevare il problema e a favorire l’apertura da parte di alcuni comuni. Ho poi contattato personalmente Y. esprimendogli il nostro dolore e la nostra vicinanza e chiedendogli se potevamo fare qualcosa di concreto. Parlando con lui ho capito che erano molti i territori interessati dal problema e che c’erano anche delle questioni politiche che ostacolano e rendevano tutto più difficile.
Mi sono ricordata che in Italia abbiamo una rete di Sindaci che aderisce al progetto Città per la fraternità e così, su suggerimento della persona incaricata della rete per il dialogo interreligioso, ho preso contatti anche con la rete italiana del MPPU. Per me era bello sperimentare che ogni telefonata era un rapporto con fratelli nell’Ideale e scoprivo la generosità e l’operosità di tanti nella famiglia dell’Opera.
Cercavo di tenere aggiornata Rossella di ogni passo e novità e questo mi faceva sentire che stavamo agendo insieme e che un Altro stava guidando i nostri passi.
Intanto alcuni sindaci hanno iniziato a rispondere e qualcuno del MPPU ha preso contatti anche con il Ministero dell’Interno (in quel momento, tra l’altro, eravamo sull’orlo d'una crisi di governo…).
Ho comunicato a Y. tutte le notizie che arrivavano dandogli anche qualche contatto utile e lui ha ringraziato tanto dicendo che ogni volta resta sorpreso nel constatare che nel nostro agire puntiamo sugli stessi valori.
Per un po’ non ho saputo più niente, poi un giorno, sempre sulla porta d’ingresso della scuola, ho salutato Y. che veniva a ritirare la sua bambina. Gli ho chiesto come procedessero le cose e lui mi ha raccontato che, per tramite di un Imam amico del nostro Movimento, aveva avuto contatti con una persona dell’Opera che si era molto interessata al problema e che a breve avrebbero avuto un incontro insieme anche alla persona che avevo contattato io… Il cerchio si stava chiudendo! Nell’ultimo messaggio ricevuto, Y. mi diceva che l’incontro era avvenuto, si erano accordati e che si stavano muovendo insieme.
Ho ringraziato Dio per l’unità con Rossella, per averci prese per mano e per averci spinte non tanto a lavorare per il dialogo interreligioso, ma ad amare un nostro fratello!

Rossella e Roberta